Aeroporto Pavullo Nel Frignano presso il Comune di Pavullo nel Frignano fu tra i primi in Italia, i lavori iniziarono proprio 100 anni fa nel 1923, promossi da Italo Balbo all’epoca Ministro dell’Aeronautica del Regno d’Italia e dal podestà di Pavullo Vincenzo Ghibellini. Il nostro aereoporto è inoltre il secondo più alto d’Italia dopo Asiago. Alcuni scatti del 1935 mostrano che fu utilizzato per l’addestramento di carri corazzati prima della Guerra d’Africa. Oggi oltre al formidabile ruolo che il campo riveste per la sicurezza e per il volo a vela; con la realizzazione nell’ultimi anni di un percorso pedonale circolare tra l’altro illuminato di notte, credo non esista altrove una possibilità di questo tipo, dove poter camminare ammirando un paesaggio altrettanto bello con il Monte Cimone che si staglia all’orizzonte. Sulla destra quando si raggiunge il punto più a sud del percorso si può scorgere la Torre Mastio del Castello di Montecuccolo e più sotto il gruppo di case denominato “il Pagliaio”. Oltre alla Torre di Gaiato, di Lavacchio e della Torricella visibili da questo percorso che facevano parte del Castrum Feronianum, tra le perle del territorio c’è la Galeotta casa-torre del XVI° secolo che porta il nome di Galeotto Montecuccoli I° (+1564). Lo scorso luglio abbiamo dedicato un post specifico in occasione della visita all’interno. Un plauso va fatto al proprietario della parte destra che mirabilmente si sta adoperando per il recupero di questo edificio storico che fu dei Montecuccoli e che porta l’unica torre a base esagonale del Frignano. I lavori sono proseguiti ed è stato completato il tetto. Circa la parte sinistra che appartiene ad un’altro proprietario il nostro auspicio è che i lavori possano proseguire e il complesso possa recuperare l’aspetto di un tempo. Da circa una decina di anni i lavori sono in stallo e una gru si staglia su questo paesaggio. Un modellino del nostro Giuseppe Ricci ci ricorda com’era la Galeotta una volta, lo potete ammirare nella mostra dedicata ai nostri borghi al centro museale del Castello di Montecuccolo. L’ artista che è sempre pieno di idee ha aggiunto sul modellino un aliante in omaggio al campo d’aviazione. Giuseppe vi aspetta al Castello con diverse novità e nuovi presepi che vi lasceranno a bocca aperta. Il Castello è aperto la domenica dalle 11:00 alle 17:00 e questo weekend anche sabato stesso orario. www.castellodimontecuccolo.comtesto e foto Alessio Bononcini #visitpavullo
I Castelli del Frignano: la Rocca di Montefiorino
i Castelli del Frignano: “La Rocca di Montefiorino” Montefiorino sorge a 797 m. di altitudine nell’Appennino Modenese. Inauguriamo oggi questa nuova rubrica dedicata ai principali insediamenti castellani del nostro appennino. Il futuro della promozione turistica del nostro patrimonio storico-architettonico passerà attraverso la creazione di una “rete dei Castelli dell’appennino modenese”.photo Giorgio Pareschi @giorgioaction
La Rocca di Montefiorino è stata teatro fin dal XII secolo di una feroce lotta per l’indipendenza e ne ha subito molteplici devastazioni e successive ricostruzioni.
Nel 1170 l’abate di Frassinoro assieme al suo alleato Bernardo Montecuccoli protettore delle Terre della Badia, costruirono una robusta torre-mastio quadrangolare quale presidio dalle mire espansionistiche di Modena.
Tra 1235-38 l’abate di Frassinoro e i Montecuccoli potenziarono notevolmente il vecchio torrione dotandolo in un primo tempo di un palazzo fortificato, che dopo essere stato una prima volta assediato e danneggiato dalle truppe modenesi, venne ulteriormente potenziato attorno al 1245 con la costruzione di una cerchia muraria dotata di due torri.
Nel 1247 i Modenesi riuscirono nuovamente a prendere la rocca, dopo averla lungamente assediata, e la devastarono gravemente in modo che non potesse essere per molto tempo riedificata e armata contro di loro.
Dopo vari decenni di abbandono il complesso venne nuovamente utilizzato, dapprima come eremo di due monaci frassinoresi e poi nel secondo decennio del Trecento, venne scelto da Guidinello III Montecuccoli quale luogo strategicamente formidabile per la costruzione del più forte dei suoi fortilizi. La Rocca di Montefiorino venne così parzialmente ricostruita tra il 1318 e il 1320 assumendo le caratteristiche di una residenza signorile fortificata. A quel periodo risale il portale posto nel porticato al piano terra che immetteva alla “sala della ragione” dove un tempo veniva amministrata la giustizia. Tra pietre accuratamente squadrate il portale reca sulla chiave di volta dell’arco l’arma dei Montecuccoli, dieci monti rappresentati alla tedesca sormontati da sei ramoscelli carichi di frutta.
Sempre in quell’anno 1320 venne ultimata un’altra torre difensiva a sud del borgo.
Il Duca Passerino Bonaccolsi riuscì poi a impadronirsi di Montefiorino con una truffa alla quale Guidinello III rispose nel 1321 con una mossa spregiudicata quanto geniale, giunto a Bologna offrì la sua alleanza al partito guelfo, da sempre avversario dei Montecuccoli e poche settimane dopo aveva conquistato tutto il territorio dellla montagna. All’età di 74 anni preparò con cura un’imboscata ai modenesi sul quale piombò alla testa del suo esercito a Saltino uscendone trionfatore.
Nel settembre del 1369 l’Imperatore Carlo IV messosi in viaggio per Roma, attraversò il nostro Appennino e impedito nel percorso da pesanti piogge venne sfarzosamente ospitato dai Montecuccoli presso la Rocca di Montefiorino.
L’Imperatore alloggiò in questa maniero per tre giorni in attesa della fine dei temporali, mentre l’esercito si accampò nelle vicinanze presso Susano dove ancora oggi vi è un campo che è detto dell’Imperatore.
I Montecuccoli non si fecero sfuggire l’occasione di un ospite così potente e prestigioso. Tutti i rappresentati della famiglia accorsero alla Rocca di Montefiorino e nonostante avessero accettato la Signoria degli Estensi, cosicchè dal 1336 la loro era una feudalità “mediata” dal Marchese di Ferrara; chiesero a Sua Maestà la conferma dal Sacro Romano Impero dei privilegi feudali sui loro possedimenti per “accrescere nondimeno ragione sopra ragione”. In quella occasione Carlo IV concesse ai Montecuccoli di ornare il loro stemma con l’aquila nera dell’impero.
Nel 1429 i Montecuccoli vennero cacciati a furor di popolo e Montefiorino passò agli Estensi, che ne garantirono l’autonomia da qualsiasi famiglia feudale. La rocca divenne sede della podesteria rimanendo sotto la casa d’Este fino al 1796, per poi diventare municipio. A metà del XVI secolo un fulmine colpì il mastio che venne abbassato.
Durante la seconda guerra mondiale, quasi come se la lotta per l’indipendenza fosse un destino dal medioevo all’età moderna, qui si svolse la vicenda della “Repubblica di Montefiorino” che si autoproclamò indipendente dal 17 giugno al 1 agosto 1944, e a capo della rivolta è ancora una volta un pavullese, il nostro Mario Ricci detto “Armando”.
Attualmente una gran parte della rocca, completamente restaurata, è visitabile, compresa la torre che ne formava il nucleo originale e sulla cui sommità è possibile salire. La rocca ospita il Museo storico della Resistenza.
G.BUCCIARDI, Montefiorino e le terre della badia di Frassinoro, I, Stab. Tipo-Lit. Paolo Toschi e C., Modena 1926, p. 115; III, Stab. Tipo-Lit. Paolo Toschi e C., Modena 1932, p. 168.
“Insediamente storico e beni culturali alta valle del Secchia”, Provincia di Modena, 1980. Mostra meno
Enorme successo della mostra e del convegno su Dino Buzzati!!!
Ieri 5 novembre presso il Castello di Montecuccolo si è tenuto il convegno su Dino Buzzati, dal titolo “Il cronista dell’immaginario”.
Presentato da Giovanni Gibertini e Stefano Rossi (proprietario delle opere esposte) e moderato da Andrea Pini (rispettivamente 1°, 3° e 2° da sinistra nell’immagine in alto), così come la mostra il convegno ha riscosso un enorme successo di pubblico.
A seguito delle numerose richieste di un’ulteriore proroga, in accordo con la gestione del Castello e con il proprietario delle opere, la mostra è IMPROROGABILMENTE visitabile sino al 10 dicembre 2023.
Per info sugli orari invernali di apertura del Castello http://www.castellodimontecuccolo.com
castelliestensi@gmail.com Cell. 3278770278.
Ringraziamo la gestione del Castello che ha permesso il prorogarsi di questa mostra, i visitatori che dal 29 luglio hanno apprezzato le opere esposte e soprattutto Stefano Rossi per la fiducia con cui ci ha affidato questi 32 multipli d’autore, permettendoci di esporli nella maniera che ritenevamo più consona.
Il Frignano dei Montecuccoli può sicuramente annoverare tra le sue amicizie una persona speciale come Stefano Rossi, con il quale siamo certi in futuro metteremo in campo nuove ed interessantissime iniziative.
DINO BUZZATI il cronista dell’immaginario
Domenica 5 novembre ore 16:30, presso Castello di Montecuccolo Comune di Pavullo nel Frignano “Dino Buzzati il cronista dell’immaginario” con Giovanni Gibertini e Stefano Rossi, modera il prof Andrea Pini. 15:30 visita guidata al Castello e alla mostra su Buzzati (collezione di Stefano Rossi). 13:00 pranzo alla Vetusta Locanda