Percorso sentieristico in occasione dei 500 anni del Ponte di Olina

Il primo evento dedicato ad una delle principali eccellenze storico-architettoniche e naturalistiche del Comune di Pavullo nel Frignano il Ponte di Olina nell’anniversario dei suoi primi 500 anni, dalla costruzione nel 1522, alla quale oltre al contributo dei Conti Montecuccoli e delle comunità del territorio, parteciparono le città di Lucca & Firenze, si inaugurava infatti uno snodo fondamentale di transito dal Ducato di Modena e Reggio e più in generale dalle terre dell’attuale Emilia Romagna attraverso l’appennino modenese verso la Toscana. L’ evento propone un’affascinante itinerario sentieristico a cura de La via dei monti con guida escursionistica professionista (per tutti i dettagli tecnici dell’evento rimando alla descrizione nel link) e le spiegazioni storiche del prof. Andrea Pini e di Alessio Bononcini per Il Frignano dei Montecuccoli. La volontà è quella di mettere in campo durante il 2022 una serie di eventi dedicati al Ponte di Olina. https://facebook.com/events/s/5oo-di-questi-annii-cinque-sec/383094756739630/ Sono aperte le iscrizioni !!!! Alessandro 3382401848

  • nel frattempo il Museo storico presso il Castello di Montecuccolo si è arricchito con un modellino del Ponte di Olina opera dell’artista Giuseppe Ricci, un modo ulteriore per rendere omaggio ai 500 anni e per fare della Rocca e del Museo un volano verso le eccellenze storico-architettoniche artistiche e naturalistiche del nostro splendido territorio

Una nuova donazione per il Museo Montecuccoli

Un ringraziamento a Roberto Gianaroli per la donazione al Museo storico Montecuccoli di un mobile in noce, tavolo-scrivania con cassettone, del XVII° secolo. Come potessero apparire le stanze del Castello quando erano vissute e ammobiliate, lo possiamo solo immaginare con difficoltà; ecco che donazioni come questa, sono preziose, in quanto restituiscono scene di vita del passato, ridanno calore alle stanze restaurate, creano “memoria condivisa”.

La Stanza del Generale

Il 22 febbraio 1609 Raimondo Montecuccoli venne battezzato nella cappelletta di famiglia che si trovava a quei tempi nella Rocca di Montecuccolo. La leggenda vuole che sia nato nella camera, che poi ha preso per consuetudine il nome di “stanza del Generale”. Ci troviamo in una vera e propria Torre, quella di piazza; che al tempo di Raimondo era già stata unificata alle altre aree del palazzo, fin dalla fine del ‘400 a tempi del Conte Cesare. Diamo un’occhiata, alla base ci sono le prigioni della rocca, nel piano di sotto è ancora presente la porta, seppure murata con la quale si accedeva direttamente alla torre quando questa era un corpo separato; esteriormente si nota anche lo scarico di un bagno, di cui si è persa ogni traccia, tipico di queste strutture le quali prevedono questa necessità in caso di assedio. La stanza stessa ha le caratteristiche proprie di una Torre, gli spioncini esterni visibili in queste fotografie (andrebbe trovato un’espediente tecnico per renderli nuovamente visibili), entrando in questa camera, si nota lo spessore enorme delle mura; ancora…non a caso si scende uno scalino, il livello è differente rispetto al resto del piano nobile. Quest’area prese fuoco nel 1545, e venne restaurata da Galeotto I° con affresci rinascimentali, stemmi Montecuccoli e motti latini. La stanza, che aveva poi perso il suo primigenio scopo difensivo, era divenuta una delle più belle di tutta la rocca, ed era riscaldata da un camino su cui ancora oggi fa bella mostra “l’aquila sui monti”, arma gentilizia della famiglia. Della presenza di Raimondo in questa stanza, possiamo dire per certo che è stato tenuto in braccio da sua mamma, la Contessa Anna Bigi, sugli scalini in pietra che si trovano ai lati delle due finestre…uno scorcio meraviglioso e ineguagliabile si apre sul Cimone e il fascino selvaggio delle nostre montagne. Possiamo immaginarlo bambino ammirare i motti latini che sicuramente lo impressionarono: “NOSCE TE IPSUM” – conosci te stesso, “ASINUM TONDES” – è cosa inutile far la barba all’asino” – “NEQUID NIMIS” – nulla è di troppo “NOSCE TEMPUS” – impara a conoscere le opportunità “HOME BULA” – l’uomo è una bolla “IACTA EST ALEA” – il dado è tratto “FUMUM FUGIENS IN IGNEM INCIDIS” – scappando dal fumo incappi nel fuoco “UBI AMICI IBI OPES” – dove ci sono amici, lì c’è vera ricchezza “NON OMNIA PUSSUMUS OMNES” – nessuno di noi può tutto

Uno speciale ringraziamento!

Durante gli oltre 10 anni di attività, l’Associazione ha incontrato molte persone che con il loro sostegno ed incoraggiamento ci hanno spronato a proseguire le nostre attività e superare le mille problematiche che di volta in volta si presentavano.
Due di queste persone hanno contribuito a farci crescere moralmente ed a farci capire quanto importante sia fare sempre ciò in cui si crede veramente: Luisa Leoni e Maria Antonietta Ventre.

Luisa, vicina all’Associazione sin dalla sua fondazione, è stata l’artefice di quello che per tutti noi è stato uno dei momenti più emozionanti: l’incontro con Padre Berardo Rossi!
Conoscevamo Padre Berardo tramite la biografia di Raimondo Montecuccoli, ma mai ci saremmo aspettati di poterlo conoscere e discutere con lui dei vari progetti che avevamo in mente e, durante questo cordialissimo incontro, rimase colpito dal nostro entusiasmo e dalla concretezza del nostro programma.
 Ci spronò a continuare su quella strada e non credere a chi diceva che avremmo solo sprecato il nostro tempo per un progetto che difficilmente saremmo riusciti a realizzare.

Luisa fu anche l’artefice dell’incontro con Maria Antonietta Ventre, in occasione della mostra che nel 2013 allestimmo nelle sale del Castello: si rese disponibile per un ricordo di Padre Berardo (da poco scomparso), che avrebbe dovuto essere l’ospite d’onore dell’evento.
La signora Ventre ci fece l’onore di presenziare all’apertura del Museo Raimondo Montecuccoli, nel giugno 2021: visibilmente commossa scoprì una targa che dedicava la terza sala del Museo a Padre Berardo.
 In quella occasione paragonò l’incontro con Padre Berardo ed il suo apprezzamento verso l’Associazione, ad un simbolico passaggio di testimone, avendo noi in parte ripreso le idee che per anni lui tentò di portare a termine. Tutto questo ci ha molto inorgogliti, ma anche investiti di una enorme responsabilità, visto lo spessore morale e culturale del personaggio.

Questo non vuole essere un semplice ringraziamento, ma la testimonianza di gratitudine verso chi così tanto ha fatto per “il Frignano dei Montecuccoli”, con la promessa che non ci fermeremo certamente qui: molto è stato fatto ma moltissimo ancora c’è da fare.

GRAZIE!!!

Grazie anche per averci citato nelle pagine di “Mariele”, la rivista della fondazione Mariele Ventre!