Nell’estate passata, un bravo scalpellino di Gaiato, venne nel borgo di Monzone, perché doveva battere in sasso, due belle colonnine del XIV secolo: Voleva prendere il calco, per imitarle con comodo, ed allo scopo, dentro ad una sporta, si era portato con sé un blocco d’argilla del suo paesello. Armeggiò dietro una colonnetta, battè, palpò, nicchiò un poco, perché il luogo era disagevole, ma infine ne ridiscese con una bella impronta. Fece una paparocchia di gesso e la stese sull’argilla. Dopo pochi minuti l’opera era compiuta. L’episodio mi fece riflettere. Nella parte della canonica fatta di nuovo dal solerte e dinamico parroco di Monzone, vi era, e vi è tutt’ora, uno stemma gentilizio che mi attrasse l’attenzione. Perché non farne il calco e tenerlo? Pregai lo scalpellino di fare allo stemma, quanto aveva fatto alla colonnina e dopo un’ora, il primo calco di stemma gentilizio aveva visto la luce. Da quel giorno divenni cacciatore di stemmi gentilizi scolpiti nella pietra. Passai a Montecuccolo ove ne scovai una miniera. Andai a Renno, Niviano, Miceno, Vesale e ultimamente a Montefiorino. Qui ho trovato lo stemma dei Montecuccoli, antecedente al 1369. Questo pezzo, non ve lo posso fare vedere perché l’ho scoperto dopo che il clichè era già stato fatto per gli otto che vi presento. Mi occorreva un collaboratore esperto e lo trovai nel pittore Walter Morselli al quale si devono tutte le fotografie e la direzione tecnica ed in maggior parte diretta, dei calchi.
Non crediate che sia stata una cosa tanto facile fare quelle nobili paccottiglie. Ci vuole tempo, aiuto, creta, voglia, scagliola e pazienza. Ve ne presento otto. Tutti gli altri e non sono pochi, verranno in seguito.
Scarica il documento: “Stemmi e Musei”
Articolo del Dott. Amato Cortelloni
La figura di Amato Cortelloni è orami entrata nella “Leggenda” , questo articolo del 1956 ci restituisce tutta la sua passione e le sue intuizioni a tutt’oggi attualissime. Sicuramente molti non capivano cosa stesse facendo…altri forse lo prendevano per matto ! Sono passati 56 anni….il Museo Storico del Frignano….è ancora oggi un progetto attualissimo…e il Castello di Montecuccolo (all’epoca di Cortelloni era in piena rovina) è il luogo ideale per la sua realizzazione futura. Per questi motivi, “Stemmi e Musei” è alla base ideale-progettuale dell’Associazione “Il Frignano dei Montecuccoli”, noi vogliamo coglierne l’eredità del messaggio.
Mi permetto di correggere il “Maestro” :
1) Il camino della canonica non è nero. Esso era semplicemente coperto di fuligine; nel 2009 a seguito del restauro è tornato di colore chiaro.
2) In merito allo stemma dei Parenti; Cortelloni fa un piccolo errore, ovvero scambia la parte “grembiata” per una “croce di malta” che non c’è. Ecco l’esatta descrizione dello stemma: “Arma: grembiato di rosso e d’argento, capo d’azzurro, caricato di tre stelle d’oro”, che riporto da “Fabrizio Ferri Personali “Famiglie Nobili e Notabili dei Domini Estensi”, Edizioni il Fiorino, 2004″.
In merito alla citazione di Pietro Parenti da Montecuccolo, Maestro dell’Ordine Templare quando questo fu soppresso nel 1314; essa si ripete nel Dizionario Biografico Frignanese alla voce “Montecuccolo – Pietro” (siamo nel 1953), e nella scheda di Serra Parenti, nel capitolo su Montecuccolo, in “Pavullo nel Frignano , Territorio e Beni Culturali di una città montana” 1979. Future ricerche dovranno dimostrare con documenti d’archivio l’esattezza di questa citazione.
Un lungo capitolo….potrebbe inoltre essere aperto…..sull’incredibile “collezione Cortelloni”….in gran parte a Modena, nei magazzini della Soprintendenza ai Beni Culturali….che attende di tornare nel Frignano….ed in special modo ….”nel Museo Storico del Frignano”….come avrebbe desiderato il Dott. Amato Cortelloni