Nel 409° anniversario della nascita di Raimondo Montecuccoli (Pavullo nel Frignano, 21 febbraio 1609), voglio ricordare la sua impresa più grande: la vittoria sugli Ottomani nella battaglia del fiume Raab del 1° agosto 1664.
Tutto aveva avuto inizio con la morte di Giorgio Rakoczy in seguito ad uno scontro con i turchi, alleati di un tempo. Gli Asburgo allora si erano fatti avanti con un proprio candidato
alla successione del Voivoda di Transilvania ma il tentativo era fallito ed anzi aveva spinto gli ottomani, guidati dal dinamico Gran Visir Ahmed Köprülü, a dichiarare guerra all’Impero.
Raimondo Montecuccoli, nel frattempo nominato Governatore di Giavarino (Györ) sul fiume Raab (territorio che si trova a sud di Graz), facendo leva su questa piazza militare e altre fortezze, aiutandosi con la manovra, doveva bloccare l’avanzata verso Vienna dei turchi, di gran lunga superiori di numero.
Nel 1661, l’Imperatore Leopoldo I gli conferì il grado di Feldmaresciallo generale, massimo
grado della gerarchia imperiale.
Il problema operativo di Montecuccoli era di guadagnare tempo in attesa dell’arrivo dei rinforzi della coalizione antiturca. Tedeschi, italiani, pontifici e persino francesi si stavano preparando ad affrontare il nemico storico, nel frattempo fortemente impegnato dai veneziani a Creta.
Il 26 luglio 1664, i turchi raggiunsero il fiume Raab davanti a Körmend ma Montecuccoli, che intanto aveva ricevuto gli agognati riforzi, era gia schierato sull’altra riva per impedirgli il passaggio. Il Gran Visir non si lasciò intimorire e decise di passare il fiume e combattere ma non a Körmend bensì a San Gottardo, dove il fiume Raab era meno largo e profondo.
Le truppe imperiali erano composte da 5 000 fanti e 5 900 cavalieri, quelle dei Principi e degli Alleati tedeschi da 6 800 fanti e 1 500 cavalieri (al comando del Conte Wolfgang Julius von Hohenlohe) , i francesi disponevano di 3 500 fanti e 1 900 cavalieri al comando del Tenente Generale Jean de Coligny-Saligny. Alle truppe di Montecuccoli si contrapponevano circa 60 000 turchi, fra fanti e cavalieri.
La battaglia, che ebbe inizio il 1° agosto, può essere suddivisa in tre fasi: nella prima gli Ottomani effettuarono ricognizioni di cavalleria su Weichselbaum. Il Generale Spork però non permise ai turchi di arrivare al fiume, caricando con forza e obbligando il nemico a ripiegare. Un’altra puntata di cavalleria ottomana verso San Gottardo è arrestata dalla cavalleria francese di Coligny, che varca in più punti il fiume Raab e ripiega soltanto
quando si accerta della ritirata dei turchi. Poco dopo però le fanterie turche iniziarono a
marciare verso la Raab, posizionandosi per il passaggio del fiume, mentre l’artiglieria iniziava il fuoco e unità di cavalleria saggiavano il guado in direzione delle due batterie imperiali.
Nella seconda fase la fanteria turca attraversò il fiume ad ondate successive e prese piede sulla sponda sinistra, minacciando l’artiglieria imperiale che rischiò di essere catturata. La cavalleria francese, al comando del Marchese La Feuillade, si lanciò
allora contro i turchi e li ricacciò nel fiume, mentre il centro dello schieramento imperiale riusciva a contenere le poderose forze nemiche che tentavano di superare lo spazio tra la sinistra della Raab e il villaggio di Mogersdorf.
Una forte ondata di cavalleria turca, tentò tenacemente il guado della Raab a nord di Weichselbaum per aggirare da destra gli imperiali. È questo il momento critico della battaglia, perché al centro i turchi hanno impegnato tutte le fanterie imperiali, comprese le riserve, e ricevono grossi rinforzi di tartari a cavallo.
Nella terza fase, infine, mentre i moschettieri bavaresi e sassoni si asseragliarono in Mogersdorf e i picchieri contrattacarono i turchi per le strade del villaggio, il Coligny, chiamato dal Montecuccoli, accorse in aiuto di Carlo di Lorena sull’ala sinistra. All’estre-
ma destra il generale Spork passò la Raab e assalì, benchè in forze minori, la cavalleria nemica e i tartari, travolgendoli in una poderosa carica, grazie alla quale fallì il piano ottomano di varcare il fiume a nord di Weichselbaum e di aggirare gli imperiali sulla destra.
A questo punto ebbe inizio la fase risolutiva, con l’ingresso in campo di Montecuccoli in persona. Egli aveva tenuta ferma la riserva generale della cavalleria pesante dietro Mogersdorf e alla testa di questa, per ben tredici volte, caricò i turchi. Alla fine di
queste sanguinose azioni, con parecchi morti da entrambe le parti, non vi era più un turco vivo sulla sinistra del fiume Raab.
Con la vittoria a San Gottardo, Raimondo Montecuccoli, consacrato salvatore dell’Impero, assicurò i confini di quest’ultino dalla minaccia turca per circa vent’anni, offrendo la possibilità di fortificare meglio la città di Vienna che potè così resistere al tragico assedio cui fu sottoposta nella successiva e ultima campagna dei turchi contro la capitale imperiale nel 1683.
di Coll. Franco Di Santo – Studioso di Storia Militare